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mercoledì 21 febbraio 2018

Recensione: "Il Leone del Sahara" di Francesca Forlenza

Pubblicato da Morena alle 10:50:00 0 commenti

TRAMA: Il Sultano Asad, bello, terribilmente affascinante eppure un sadico e un pervertito, era il mio errore di percorso, la deviazione sulla retta via, lo scherzo bizzarro di un destino senza umorismo. Tutto ciò che aborrivo. E tutto ciò che senza saperlo avevo sempre desiderato...
Oltre la logica, oltre la comprensione giace l’amore. L’amore viscerale. L’amore senza via d’uscita. L’amore con una sola entrata. L’amore che concede la vita. L’amore che procura la morte. L’amore capace di convogliare due religioni diametralmente opposte. L’amore finestra su un mondo nuovo, un mondo arcaico. L’amore verso il sadismo. L’amore che rispecchia il masochismo. L’amore sinonimo di vendetta. L’amore riflesso di grazia. L’amore riverbero dei suoi occhi. Lui, il Sultano. Asad era tutto ciò che avevo sempre bramato e odiato al tempo stesso. Era il mio Leone del Sahara. Avrei dovuto proteggerlo. O ucciderlo...

RECENSIONE: Ed Eccomi con una nuova recensione.
Noto che ultimamente stanno prendendo sempre più  piede questo tipo di romanzi con protagonisti sadici e a cui piace sottomettere le donne, fax-simile di Cinquanta Sfumature ma assolutamente diverso e ora vi spiego perchè. 

I protagonisti di questa storia sono Elizabeth e Asad: lei un’agente sotto copertura, lui un Sultano di un Emirato Persiano. Le loro vite, culture, lingue, tradizioni, abitudini non avrebbero potuto essere più lontane e diverse di così, eppure i loro mondi si incroceranno. Elizabeth infatti verrà incaricata di difendere Assad senza far sapere nulla all'uomo e da quel momento in poi i due saranno a stretto contatto. Pian piano quelli che sembravano due mondi destinati a non incontrarsi mai si fondono grazie all'attrazione che scoppia tra i due e che porterà la loro relazione ad un altro livello. 
Elizabeth scoprirà con lui un mondo completamente nuovo: Asad è infatti un sadico e trae piacere dalla sottomissione del partner e dal recarvi dolore; Elizabeth è una donna molto forte e combattiva e inizialmente si oppone, ma sotto gli occhi dell'uomo si scioglie ed è disposta a tutto per accontentarlo, anche ad andare contro i suoi principi. 
 
Il loro è un rapporto altalenante e fatto di alti bassi, forse spesse volte anche troppo confuso ed instabile: il loro umore cambia continuamente, si avvicinano e poi si allontanano, dicono di amarsi e poi si feriscono. Quello che condividono è sicuramente molto forte e coinvolgente, li rende inermi, incapaci di opporsi, si lasciano trasportare dalla passione, dal desiderio e dalla perversione. Il linguaggio è molto esplicito, senza veli e alcun sentimento di pudore da parte dei due (che vivono il rapporto con il loro corpo apertamente e serenamente), particolareggiato e forse alcune volte anche troppo diretto.

Le parti che più mi sono piaciute sono sicuramente quelle in cui venivano descritti i luoghi orientali in cui la storia si ambienta: lotta tra emiri, faide, avversioni storiche e luoghi quasi inverosimili fanno da sfondo alla storia. Altra cosa che mi è piaciuta è sicuramente l'epilogo ma non vi dirò il perchè altrimenti che gusto ci sarebbe?! :)
La storia del Sultano e dell'agente dell' FBI è sicuramente innovativa ed originale e con una buona potenzialità di resa, che forse non è stata colta a pieno concentrandosi invece più sull'aspetto passionale e sulla caratterizzazione del rapporto di dipendenza tra i due che su altre dinamiche, ma forse, se l'ho colto così, era proprio questo l'intento dell'autrice. O quanto meno secondo il mio punto di vista, ma ovviamente questo è un genere particolare e che v'a incontro alle risposte più disparate, c'è chi lo ama e chi invece preferisce altro, ognuno è diverso e ha i propri interessi, e per 10 persone che non apprezzano questo genere sicuramente ce ne sono altre 100 invece che lo amano.

In conclusione: posso consigliarlo solo a chi ama questo genere di storie, che non si fa' spaventare da un linguaggio esplicito e diretto e da scene particolareggiate, a chi vuole leggere qualcosa di simile ma allo stesso tempo di diverso dalla saga di Cinquanta Sfumature e che è disposto a mettersi in gioco! Alla prossima recensione! - Mory


VALUTAZIONE 
 

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