giovedì 13 aprile 2017

Recensione: "Il precario equilibrio della vita'' di Giorgio Marconi

Pubblicato da Morena alle 19:46:00
Buona sera! Eccomi una nuovissima recensione.



Titolo: Il precario equilibri della vita
Autore: Giorgio Marconi
Editore: 96 rue de-La-Fontaine Edizioni
Collana: Il lato inesplorato
Anno edizione: 2017
Pagine: 136 p. , Brossura

TRAMA: Il romanzo prende le mosse dalla consegna di una lettera spedita nel 1939 e che, per un disguido, ha giaciuto sotto un polveroso scaffale per più di sessant'anni. Il destinatario è Giulio Matreschi, 98enne pittore, ospite di un casa di riposo per ex-artisti sita alle pendici della collinetta di Montmartre a Parigi, sovvenzionata da anni dalla famiglia di un mecenate italiano. A consegnare la particolare missiva è Goffredo, distinto funzionario delle Poste, partito con scarso entusiasmo da Torino. Ad accogliere Goffredo e introdurlo a Giulio è Yvonne , corpulenta, ma a suo modo fragile, infermiera che coordina il personale di assistenza ai degenti della casa di riposo. Da qui, attraverso dialoghi, racconti, ricordi, si dipana non soltanto la vita dell'anziano artista ma ci si avvia verso svelamenti che modificheranno in modo irreversibile la vita dei tre protagonisti.

RECENSIONE: Eccomi con una nuova recensione. Premetto che quando ho iniziato a leggerlo  ho pensato fosse un poco lento,  però come si dice solitamente ''mai giudicare un libro dalla copertina''; ed infatti così è stato, certo non è esattamente il mio genere però devo ammettere che non mi è dispiaciuto.
Il libro inizia presentandoci Goffredo (un impiegato delle poste) che si reca a Parigi per incontrare Giulio Matreschi, un anziano pittore ricoverato in una casa di riposo. Il suo compito è quello di consegnargli una lettere, scritta nel 1939 da Clara, l'unica donna che lui abbia mai amato. Giulio però non è l'unico protagonista del romanzo, infatti, il  racconto della sua vita viene alternato con quello dell infermiera della casa di riposo Yvonne, una donna che alle spalle ha molto dolore e sofferenza, e che ha dovuto sacrificare la sua vita per accudire i suoi genitori che erano malati di Alzheimer.
La morale del romanzo, almeno secondo me, è l'imprtanza di capire che la vita è imprevedibile: essa non va mai come noi ce la immaginiamo, è inutile fare mille progetti perchè alla fine in un modo o nell' un altro, ti sorprende (sia in modo positivo che negativo) e ti fa capire che forse, alcune volte,  le scelte che compiamo  non sono quelle che avremmo davvero voluto fare e che forse le cose sarebbero otute  andare in maniera diversa.
E' proprio questa la bellezza di questo romanzo, un romanzo delicato e che va letto e compreso.
Credo di avervi detto tutto quello che avevo in mente, alla prossima recensione!
                                                                                           -Mory

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