Ben trovati Readers! Oggi vi parlo di "Adesso apri gli occhi" di Ornella De Luca, primo volume della 'The Orphanage series' che ci racconta la storia di Homer e Diana.
Titolo: Adesso
apri gli occhi
Autore: Ornella De Luca
Serie: #1 The Orphanage series
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 6 novembre
Genere: Contemporary Romance
Autore: Ornella De Luca
Serie: #1 The Orphanage series
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 6 novembre
Genere: Contemporary Romance
Trama: Diana ha ventitré anni e una
valigia piena di sogni con sé. È partita dal sole della sua adorata Sicilia
verso il freddo del Massachussetts per seguire un master di Scrittura Creativa
alla Boston University e coltivare così il sogno di diventare una vera
scrittrice.
Homer ha alle spalle un passato di
solitudine e abbandono e la musica è l'unico strumento che possiede per
connettersi col mondo. Nato cieco e dato in adozione alla nascita, prova a
sbarcare il lunario suonando per le strade di Boston e le sue canzoni riescono
a catturare il cuore di Diana.
Ogni mattina, seduta ai tavoli di
uno Starbucks, la ragazza si lascia ispirare per la scrittura del suo romanzo
dalla musica del giovane e affascinante artista di strada, pur non sapendo
nulla di lui.
Chi è quel ragazzo? Perché non ha
mai incrociato il suo sguardo, nascosto sempre dietro un paio di occhiali
scuri?
Un romanzo da scrivere ad ogni
costo, un'imprevista attrazione e una vecchia casa coloniale dal passato
misterioso uniranno Homer e Diana, ma una grande bugia minaccia il loro
rapporto.
Adesso apri gli occhi è un Romance
New Adult in bilico fra verità e bugie, fra passato e presente. Una storia
d'amore tra note musicali e pagine d'inchiostro, che parla con delicatezza e
inaspettata ironia di disabilità, isolamento ed emarginazione, in tutte le sue
forme.
Adesso apri gli occhi è il primo
volume della serie The orphanage, che segue le vicende di cinque amici, rimasti
orfani e cresciuti insieme nella spettrale "Villa Sullivan".
Recensione: ‘Adesso apri gli occhi’ è uno di
quei romanzi che una volta iniziato non vorresti più finire: le vite dei
personaggi si materializzano magicamente dinanzi agli occhi del lettore rendendolo partecipe della loro gioia, del
loro dolore, della loro speranza. Una storia tremendamente dolce e delicata che
nasconde una profondità a tratti sconcertante, che fa’ riflettere e ci fa
domandare se nella nostra vita siamo sempre riusciti a trattare il prossimo con
rispetto e a guardare oltre la disabilità o l’evidente difficoltà di qualcuno,
per aiutarlo e magari amarlo senza riserve.
E’ questo quello che la storia di Homer e di Diana mi ha insegnato e ora vi parlo proprio di loro due.
Lui è Homer: finalmente aggiungerei,
ecco arrivare un personaggio completamente diverso da quelli che oggi i romanzi
ci propongono più spesso ovvero quei cattivi ragazzi tutto sesso, tatuaggi e
bella vita. Homer è quanto di più lontano potrebbe esserci da questo mondo e
questa è la sua bellezza, la cosa che più mi ha conquistata di lui. E’ un
ragazzo gentile, buono e dolce che la vita ha messo a dura prova fin da
piccolo: abbandonato alla nascita infatti è cresciuto in orfanotrofio, certo
circondato da tanti bambini ma con i quali non riusciva a comunicare e ad
entrare in relazione, solitario, introverso e silenzioso ha vissuto per tutta
la vita nell’ombra tentando di rendersi invisibile e di passare inosservato
agli occhi delle persone. Quegli occhi che lui non potrà mai conoscere ne
usare, una difficoltà che gli ha dato la forza di imparare ad usare tutti gli
altri sensi apprezzando le piccole cose, dai suoni più leggeri e silenziosi ai
profumi più delicati. Un ragazzo che all’apparenza sembra schivo e forse anche
un po’ arrogante ma che nasconde tanta fragilità e sensibilità che riversa
nella parole delle sue poesie che poi canta per le strade con la compagnia del
suo fedele cane e della sua chitarra, tentando di trasmettere ai passanti le
sue emozioni e il suo amore per la musica.
“Chinai la testa e lentamente mi avvicinai
a lei. La bellezza del contatto fra due persone è proprio quella: la vista non
è necessaria. Diana sapeva di panna e caffè e la sua lingua era la cosa più
morbida che avessi mai provato. Non me ne sarei separato mai più, se fosse
dipeso da me.”
Lei è Diana: adottata da due
fantastici genitori dopo la morte di quelli biologici e studentessa italiana
emigrata in America per studiare letteratura e coltivare il suo sogno più
grande, quello di diventare una scrittrice.
Seduta ai tavolini di uno Starbucks
ogni giorno si dedica al suo romanzo e la musica di quel ragazzo sconosciuto la
aiuta a trovare la giusta ispirazione. Homer, la incuriosisce sempre di più con
quel suo aspetto strambo, la sua bellissima voce e quello sguardo, sempre
celato dagli occhiali da sole, che sembra nascondere un universo intero. Non
riesce a non sentirsi inspiegabilmente attratta da lui e in più complice la sua
curiosità e l’obbiettivo di cercare informazioni per scrivere un romanzo sulla
storia del misterioso orfanotrofio ‘Villa Sullivan’, un po’ per volta si inizia
ad avvicinare a lui: i due si conoscono gradualmente e da sconosciuti diventano
amici fino ad arrivare ad innamorarsi profondamente l’uno dell’altro. Il tempo
che passano insieme è quasi magico: riescono a comunicare con facilità e
naturalezza, si lasciano trasportare dalle emozioni, dalle parole, dalla musica
e dal battito dei loro cuori; l’uno insegna ed impara dall’altro tantissime
cose che custodiscono come beni preziosi. Il percorso di crescita del loro rapporto
è una parte secondo me importantissima della storia, quel qualcosa che pone le
basi per affrontare con coraggio tutto ciò che verrà dopo e che li investirà
come un treno in corsa senza lasciarli scampo. Misteri, bugie svelate e verità
nascoste porteranno scompiglio nella loro vita e momenti di instabilità, che
metteranno a rischio quella relazione appena nata ma di cui già non possono
fare a meno. Riuscirà il loro amore a resistere alle intemperie?
“Quando era diventato tutto così
colorato attorno a me? Se per Homer rappresentavo davvero una luce nel buio,
lui sarebbe stato il mio arcobaleno, una moltitudine di sensazioni diverse dove
prima c'era soltanto la paura.”
Homer e Diana sono due personaggi
che ho amato in ogni piccola sfaccettatura pieni di difetti ma sopratutto di
pregi, capaci di andare oltre l’apparenza e di arrivare a cogliere ciò che c’è
nel cuore delle persone. Homer è un ragazzo di una sincerità e di una
semplicità disarmanti, capace di farti sciogliere il cuore con poche parole e
capitolo dopo capitolo, di far innamorare il lettore; ne ha passate tante ma
non si è mai lasciato abbattere dalle difficoltà, rialzandosi ogni volta più
forte di prima e intenzionato a vivere fino in fondo e con rispetto quella vita
che tante volte è stata ingiusta con lui ma che finalmente gli ha fatto
conoscere lei. Diana è una ragazza solare, genuina e semplice che porta
solarità e gioia ovunque vada ma con un passato difficile e doloroso alle
spalle e che tenta di dimenticare. Per Homer è stata come una ventata d’aria
fresca in una vita ormai asfissiante, ma dietro quel suo bellissimo sorriso
nasconde un’anima fragile inconsapevolmente alla ricerca della vera felicità.
Quella felicità che troverà con Homer che amerà con ogni fibra del suo essere,
profondamente e senza riserve.
Nel corso della storia conosceremo
diversi personaggi secondari, (ma forse non così tanto secondari), che
contribuiranno ad inserire dei piccoli tasselli in questo complicato puzzle;
personaggi con personalità forti e complesse che l’autrice ha ben tratteggiato
quasi quanto quelle dei due protagonisti.
“Avvicinò la fronte alla mia e mi
strinse il volto tra le mani. Restammo così per alcuni minuti, come un arco dalla
curva armonica. In quel momento, nonostante Homer fosse cieco e non potesse
vedere l'espressione sul mio volto, non c'era bisogno di dire nulla. Il
silenzio era la perfezione.”
Ho trovato questo romanzo
sapientemente curato in ogni piccolo aspetto: la cover è spettacolare e molto
comunicativa, la trama originale e ben distribuita nel corso dei capitoli e con
dei colpi di scena inaspettati; i personaggi caratterizzati a trecento sessanta
gradi sia fisicamente che caratterialmente ma soprattutto psicologicamente, i
sentimenti e le emozioni dei protagonisti scandagliati fino ad arrivare al
fondo. L’autrice è riuscita a trasmettermi tutto ciò che questo romanzo ha da
dare e da insegnare, i personaggi mi sono entrati lentamente sotto pelle
portando con sé le loro debolezze, le loro fragilità, le paure e la loro voglia
di provare emozioni, di vivere e soprattutto di amare. Lo stile curato ed un
linguaggio ricco, chiaro ed immediato hanno reso la lettura scorrevole: la
storia non annoia mai, il ritmo non rallenta nemmeno nei momenti più
introspettivi né cede il passo alla monotonia o ai tipici cliché e il lettore
arriva con il fiato sospeso e con il batticuore alle battute finali nella
speranza di assistere ad un finale felice.
Non ho altro da aggiungere su questo romanzo perché altre parole mi sembrano superflue e non voglio rischiare di rovinare una lettura che posso assicurarvi sarà un vero viaggio alla scoperta dei sentimenti e con la musica sempre presente. Intanto non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserverà il secondo volume di questa serie che mi è entrata nel cuore! - Ale
Non ho altro da aggiungere su questo romanzo perché altre parole mi sembrano superflue e non voglio rischiare di rovinare una lettura che posso assicurarvi sarà un vero viaggio alla scoperta dei sentimenti e con la musica sempre presente. Intanto non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserverà il secondo volume di questa serie che mi è entrata nel cuore! - Ale
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