Ben trovati! Oggi con grande piacere ed onore partecipiamo al Blog Tour organizzato in occasione di un' uscita imperdibile. Si tratta di "Una notte ho sognato New York" di Piero Armenti, famosissimo urban explorer e credo ormai conosciuto da molti. In questa nostra tappa approfondiamo la figura di Piero come protagonista del romanzo che si racconta al lettore in ogni aspetto, bello e brutto.
Data di pubblicazione: 19 maggio
Titolo: Una notte ho sognato New York
Autore: Piero Armenti
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Mondadori
TRAMA: "Ho capito che dovevo partire. Andare lontano, oltre qualsiasi luogo conosciuto. Non bastava Milano, neanche Londra o Parigi. Dovevo metterci un oceano di distanza tra me e la vita. L'ho capito all'improvviso, mentre ero sdraiato in veranda, con gli occhi al cielo e le stelle sopra di me. Dopo qualche secondo il risultato era davanti a me: 'Complimenti, hai acquistato il tuo biglietto per New York'."
Questa è la storia di un ragazzo come tanti, che ha appena finito l'università e non sa cosa fare della sua vita. Però di una cosa è sicuro: quando di notte abbraccia la sua fidanzata, in realtà pensa solo a New York. Un ragazzo che ha voglia di vivere, ha voglia di libertà. E New York per lui è libertà totale: è incontri inaspettati con persone diverse e insolite, è fare colazione con un bagel e non con il cornetto, preferire dei tacos alla pizza, non notare le stranezze della gente perché ti sembrano normali. Ma soprattutto New York è le luci dei grattacieli che sembrano stelle, storie che si intrecciano e mille sogni che al mattino non si dimenticano. Del resto, tutto ciò che accade di importante nella vita di una persona, lì avviene dopo il tramonto.
Anche se non è sempre oro tutto ciò che luccica. New York, infatti, può essere anche solitudine: con la sua fredda indifferenza costringe a guardarsi allo specchio, a fare i conti con le proprie radici e con ciò che è veramente importante. Il protagonista di questo romanzo lo scoprirà sulla sua pelle: scegliere la famiglia, le sue origini, o il suo futuro, rinunciare agli affetti o cercarne di nuovi, tornare in Italia o vivere in America.
Piero Armenti, in questa storia itinerante, in cui la città non è solo uno sfondo, ma un personaggio vero e proprio, ci prende per mano e ci guida in lungo e in largo per le strade trafficate di New York, scoprendone i volti più nascosti e i luoghi più suggestivi (raccolti in una mappa alla fine del libro). Un romanzo che vi farà sognare e vivere in tutti i suoi aspetti la città che non dorme mai.
Piero Armenti è un giornalista e urban explorer. Dopo aver concluso il suo dottorato all'Università Orientale di Napoli ha deciso di partire per New York ed è stato amore a prima vista. Così ha fondato "Il mio viaggio a New York": un tour operator sui generis, ma soprattutto un blog dove ogni giorno racconta a modo suo la città più desiderata del mondo.
Editore: Mondadori
TRAMA: "Ho capito che dovevo partire. Andare lontano, oltre qualsiasi luogo conosciuto. Non bastava Milano, neanche Londra o Parigi. Dovevo metterci un oceano di distanza tra me e la vita. L'ho capito all'improvviso, mentre ero sdraiato in veranda, con gli occhi al cielo e le stelle sopra di me. Dopo qualche secondo il risultato era davanti a me: 'Complimenti, hai acquistato il tuo biglietto per New York'."
Questa è la storia di un ragazzo come tanti, che ha appena finito l'università e non sa cosa fare della sua vita. Però di una cosa è sicuro: quando di notte abbraccia la sua fidanzata, in realtà pensa solo a New York. Un ragazzo che ha voglia di vivere, ha voglia di libertà. E New York per lui è libertà totale: è incontri inaspettati con persone diverse e insolite, è fare colazione con un bagel e non con il cornetto, preferire dei tacos alla pizza, non notare le stranezze della gente perché ti sembrano normali. Ma soprattutto New York è le luci dei grattacieli che sembrano stelle, storie che si intrecciano e mille sogni che al mattino non si dimenticano. Del resto, tutto ciò che accade di importante nella vita di una persona, lì avviene dopo il tramonto.
Anche se non è sempre oro tutto ciò che luccica. New York, infatti, può essere anche solitudine: con la sua fredda indifferenza costringe a guardarsi allo specchio, a fare i conti con le proprie radici e con ciò che è veramente importante. Il protagonista di questo romanzo lo scoprirà sulla sua pelle: scegliere la famiglia, le sue origini, o il suo futuro, rinunciare agli affetti o cercarne di nuovi, tornare in Italia o vivere in America.
Piero Armenti, in questa storia itinerante, in cui la città non è solo uno sfondo, ma un personaggio vero e proprio, ci prende per mano e ci guida in lungo e in largo per le strade trafficate di New York, scoprendone i volti più nascosti e i luoghi più suggestivi (raccolti in una mappa alla fine del libro). Un romanzo che vi farà sognare e vivere in tutti i suoi aspetti la città che non dorme mai.
Piero Armenti è un giornalista e urban explorer. Dopo aver concluso il suo dottorato all'Università Orientale di Napoli ha deciso di partire per New York ed è stato amore a prima vista. Così ha fondato "Il mio viaggio a New York": un tour operator sui generis, ma soprattutto un blog dove ogni giorno racconta a modo suo la città più desiderata del mondo.
TAPPA 2: APPROFONDIMENTO SUL PROTAGONISTA
Eccoci qui, siamo arrivati alla sezione dedicata appositamente a questa seconda tappa in cui cercheremo di soffermarci e approfondire l'analisi del protagonista. Appena mi è stato chiesto di partecipare a questo Blog Tour, il nome di Pietro Armenti mi ha immediatamente convinta. Da diverso tempo infatti seguo il suo blog e soprattutto il suo canale youtube nel quale si può trovare interessantissimi contenuti: i miei preferiti, essendo un' appassionata del mondo orientale, sono sempre stati quelli riguardanti i viaggi in Giappone e Corea del Sud, miei amori infiniti. Ma il fulcro di tutto è sicuramente New York, città sfavillante e dai grattacieli infiniti che Pietro, con la sua competenza e preparazione, insieme ad una sana ironia e alla sua simpatia, riesce a far amare a chiunque. Da Salernitana e sua 'compaesana' la stima verso questo ragazzo che è riuscito a realizzare i suoi grandi sogni, è immensa: dopo tanto studio, impegno e soprattutto il coraggio di cambiare sempre vita, allontanarsi dagli affetti e lanciarsi nel vuoto credo sia pienamente soddisfatto dei traguardi che ha raggiunto.
Ma ora soffermiamoci di più sul protagonista del romanzo. Pietro appare fin da subito un ragazzo pieno di vita e di creatività che si è ritrovato troppo a lungo a seguire un percorso che non lo appagava. Prima l'università, poi una relazione che ormai sentiva abitudinaria e una vita passata ad accontentare famiglia ed amici ma senza mai fare quello che davvero voleva. Pietro ci pensa a lungo e spesso, nel silenzio della sua cameretta, a come sarebbe partire e ricominciare da zero. E quando trova il coraggio di fare un salto nel vuoto finalmente ascolta se stesso, quella voce che lo porta a New York. Una città enorme e sempre in movimento, piena di gente e teatro di milioni di incontri casuali e fortuiti. Una città dai paesaggi sconfinati e mozzafiato, piena di luci e meraviglie. Ma la Grande Mela, come ogni cosa, ha anch'essa una sua parte marcia: il protagonista la vive in prima persona pian piano, conoscendo davvero New York in ogni sua sfaccettatura. Perchè quella è anche la città delle gang, degli scontri armati per pareggiare i conti, dei ladri e dei furti in pieno giorno; è la città in cui i giovani che nascono nei posti sbagliati si ritrovano per strada, costretti a rubare e a vivere di stenti ma con sempre un'arma in tasca.
Pietro si ritrova ben presto a spostarsi da un posto all'altro e all'inizio non è soddisfatto di quello che trova: si immaginava un inizio diverso, una vita diversa forse. Ma non tutto si conquista facilmente e, coraggio alla mano, riprende il suo cammino cercando di adattarsi ad un posto sempre nuovo e pieno di sfaccettature. Quando trova il suo primo lavoro in un tour operator le cose sembrano andare meglio ma la lontananza dalla famiglia inizia a far sentire i suoi primi colpi e subentra la solitudine. Perchè quando la giornata di lavoro finisce e torna a casa, Pietro è solo, solo con se stesso. Non c'è la famiglia, non ci sono gli amici di una vita. Le persone che ha conosciuto a New York sono solo quello, conoscenze e nulla più. E una volta spente tutte le luci, nel buio della notte la città sembra quasi vuota e priva di affetti, come la sua stanza. New York è un caledoscopio di colori e paesaggi ma le persone sono sempre di fretta, ossessionate dal lavoro e dalla ricchezza e non si soffermano mai a riflette ai valori della vita, ai legami, alle tradizioni. Questo è ciò che traspare dalle pagine del romanzo, lo scorcio di questa città che il protagonista ci racconta. Una città concentrata sulla facciata che sulla vita vera.
Il protagonista si racconta con chiarezza e semplicità ma soprattutto senza filtri: ci lascia entrare nei suoi pensieri, ci svela le sue indecisioni e la paura di non farcela nonostante i mille tentativi e l'impegno. Ha avuto un inizio difficile il suo viaggio a New York, così come una brusca interruzione; ma ogni cosa segue il suo corso e anche Piero troverà il suo posto nel mondo. Perchè c'è un tempo e un momento giusto per ogni cosa e anche lui lo capirà, e così quella che può sembrare una sconfitta e una delusione può essere invece un nuovo punto di partenza per il viaggio futuro. - Ale
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