martedì 23 gennaio 2018

Recensione: "Mi ero solo dimenticata di vivere" di Selene Piana

Pubblicato da Morena alle 19:16:00


TRAMA: Settembre. Il profumo del mare raggiunge la stazione di Porto Maurizio, dove Vera sta aspettando il treno. Ha trentacinque anni e vuole uccidersi. Non c’è niente a tenerla legata a quella vita: né un lavoro, né amici, né amore. È convinta di non avere altra scelta.
Finché Beatrice, una donna anziana che le impedisce di saltare sui binari, non le fa capire quanto tempo abbia ancora per rimediare.
Vera ha scritto una lettera per ogni persona della sua vita, ed è proprio partendo da quelle parole che riprende a vivere.
Contatta Barbara, la cugina a cui era legata e che non sente da anni; decide di partire per un viaggio con Beatrice, che continua a frequentare; riprende a cercare lavoro, e sarà proprio cercandolo che conoscerà Daniele, il proprietario di una libreria, che decide di assumerla. Almeno una volta al mese il suo capo sparisce per qualche giorno, senza dirle dove va, e affidandole il gatto. Vera si sente attratta da lui, ma ha paura. È troppo presto per ricominciare a vivere?


RECENSIONE: Eccomi qui con una nuova recensione: questa volta parleremo di "Mi ero solo dimenticata di vivere"  e il titolo  già dice tutto, ma partiamo dall'inizio.

La protagonista è  una giovane ragazza Vera terribilmente sofferente: crede di non avere più alcuna ragione per vivere nè niente da poter provare, per questo un giorno prende una decisione drastica: decide di farla finita e di suicidarsi buttandosi sotto ad un treno.
Proprio quando tutto sembra perduto arriva una speranza: "Beatrice" sarà la sua salvezza, la sua guida ( mi ricorda tanto Dante :D ), il suo angelo custode che riuscirà a farla ragionare, a farle capire quanto invece abbia ancora da sperimentare, da vivere e quanto la vita sia invece un bene prezioso.

Il libro tratta una tematica molto importante: purtroppo oggi troppo spesso sentiamo dei casi del genere al telegiornale, ignorando tutto il dolore, la sofferenza e non conoscendo il vissuto di queste persone. Chi ci dice che queste non abbiano lottato? Che non ci abbiano provato prima di arrivare ad un gesto tale? 

Putroppo sono eventi tragici e spesso è difficile prevederli: bisognerebbe fare attenzione ai particolari, saper cogliere i segnali e soprattutto sapere poi come affrontare la situazione, come comportarsi con queste persone per cercare di aiutarle.

Ho trovato il libro molto scorrevvole, ben scritto e curato, e per nulla pesante. Libro che va assolutamente letto anche per il suo messaggio è  importante, quindi consigliatissimo e sono certa  non ne rimarree  delusi.
Alla prossima recensione. - Mory


VALUTAZIONE

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