domenica 17 marzo 2019

Recensione: "Credevo fosse amore" di Silvia Bonizzi

Pubblicato da AlessiaM alle 08:00:00
Ben trovati Readers! Oggi sul blog vi parliamo del nuovo romanzo di Silvia Bonizzi intitolato "Credevo fosse amore" ed uscito in self il 12 Marzo!

TITOLO: Credevo fosse amore
AUTORE: Silvia Bonizzi
EDITORE: self-publishing
GENERE: Contemporary Romance
FORMATO: ebook e cartaceo
DATA DI USCITA: 12 marzo 2019


TRAMA: Lei si chiama Lia e ha lo sguardo spezzato, stanco e triste di chi nasconde un vuoto. Cela il colore vivo dei suoi occhi sotto un velo di malinconia. Ma io l’ho vista sorridere, ho visto quegli occhi tornare a brillare e il suo cuore alleggerirsi.
No, lei non è una donna come tutte le altre, è il respiro nel quale vorrei perdermi, è il battito che vorrei afferrare e confondere con il mio, è il corpo perfetto e il volto bellissimo di chi porta sul petto il peso di un presente ingombrante.
Io sono l’altro. Sono l’uomo che non può scegliere, ma sono anche l’unico in grado di ricostruire i suoi sorrisi distrutti, regalarle il sole in una giornata di pioggia e di stringerle la mano quando il mondo sembra investirla. Non posso prenderla. Non posso toccarla. Non posso raggiungerla. Eppure le mie mani la cercano e i nostri sguardi si scontrano per esplodere come fuochi d’artificio nel cielo più buio. Voglio colorare le sue notti, voglio spazzare via le nuvole con la forza del mio cuore, della mia anima, dei miei respiri. Voglio trattenerla nei miei abbracci e scaldarla durante i lunghi inverni. Voglio la mia splendida creatura.
Non sono un angelo, ma so alleviare le sue ferite. Non sono perfetto, ma lo divento nell’istante in cui le sue dita si intrecciano alle mie.
Lei non lo sa, ma quello sguardo spento quando si scontra con il mio diviene vivo, intenso, palpitante. Perché quello sguardo, dal nostro primo incontro, mi appartiene.
 
 

Recensione: Leggere questo romanzo è stata una vera e propria sfida devo ammetterlo, sì, una sfida con me stessa perché le emozioni che mi ha suscitato mi hanno completamente travolta rischiando di sommergermi e lasciandomi quasi senza fiato. ‘Credevo fosse amore’ è una storia che di più vere e reali non si può e narrata con estrema delicatezza e attenzione: mi ha emozionata, mi ha fatto soffrire terribilmente, mi ha fatto sperare e pormi tanti quesiti. Quante Lia ci sono nel mondo di cui nessuno ha coscienza? Tante, forse troppe, e questo è quello che fa più male. Questo è un romanzo che fa riflettere, che ci presenta una storia cruda e concreta; una vicenda che non lascia scampo con la potenza dei suoi eventi e la profondità dei personaggi.
Lia vive in apparenza una vita perfetta: è una bella donna, ha una casa tutta sua, un marito che ama e un lavoro che adora ma lì, dietro quella patina di finzione, si nasconde una donna fragile che vive forse una vita a metà. Se infatti ci si ferma ad osservarla attentamente ecco che si notano i suoi occhi spenti, privi di luce o speranza; la sua vita dettata dalla monotonia, dall’abitudine, dai desideri e dalle imposizioni del marito, Luca. Lui è stato il suo primo amore, il suo primo tutto; è l’uomo che ha promesso di amare sempre, nel bene e nel male, ed è ciò che sta cercando di fare continuamente, anche se è sempre più difficile. Lei infatti, lentamente inizia a capire che qualcosa in lui è cambiato ma non è pronta ad accettarlo ed ammetterlo a se stessa, perché ciò vorrebbe dire veder fallito tutto ciò per cui ha lottato e soprattutto render vano l’allontanamento dalla famiglia che non ha mai ben visto il marito. E così va avanti, perdonando l’uomo, le sue parole a volte piene di cattiveria ed i suoi scatti d’ira che sono sempre seguiti da pentimento e tante attenzioni; questo finché incontra Matteo, il primo a mostrarle finalmente qualcosa di diverso da quel rapporto sbagliato e malato, il primo a metterla in crisi.


“Ancora silenzio.
La forza, che per un istante mi ha illusa di poter essere invincibile, mi abbandona senza preavviso. Ora mi sento solo una stupida codarda e, come tale, sono io a spezzare il contatto visivo mentre mi volto per andarmene. So di meritarmi il suo rifiuto, ma non per questo mi ferisce di meno.”


Matteo entra come un fascio di luce nella sua vita: arriva inaspettatamente e lei rimane rapita dai suoi occhi e dal suo essere gentile; lui con il suo sguardo sincero e amorevole, con le sue parole dolci e i suoi tocchi delicati per la prima volta le mostra che c’è qualcosa di diverso nel mondo rispetto a ciò che ha conosciuto fino a quel momento. L’uomo ha avuto l’incarico dal padre di lei di rimettere in sesto la vecchia casa di famiglia e così diventa una presenza costante della sua vita e ne riempie le giornate, con i suoi sorrisi caldi e pieni di affetto. Lia non riesce a stargli lontana, lo vuole nella sua vita, anche se non capisce ancora con quale ruolo; non può tradire il marito ma al tempo stesso non può ignorare ciò che sente quando lui le è vicino. E Matteo non la abbandonerà mai anche a costo di trovarsi con il cuore a pezzi perché quella donna merita molto di più dalla vita e vuole essere lui l’uomo a regalarle il mondo. Ma le cose sono troppo complicate e le loro vite, ora come ora, difficilmente possono combaciare. Si potrà mai risolvere la situazione? Oppure i due sono destinati ad incrociarsi per un breve attimo per poi tornare alle proprie vite?
Pagina dopo pagina, attimo dopo attimo, Matteo inizia a farsi strada nel suo cuore e devo ammetterlo, anche nel mio. Tutto sembra così giusto e al tempo stesso sbagliato quando sono insieme: per entrambi il tempo si ferma, il cuore batte forte e lo stomaco fa le capriole. 


“Un silenzio indecifrabile riempie la stanza. Io me ne sto fermo, continuo a fissare Lia quasi temendo che se distogliessi lo sguardo anche solo per un un istante lei potrebbe sparire.”


Ma per amare qualcuno bisogna prima amare se stessi, accettare i propri limiti e le proprie debolezze; accettare di non poter contare sempre e solo su di sé ma di aver bisogno anche di appoggiarsi a chi ci ama davvero nei momenti di difficoltà, e questo Lia lo sperimenta sulla propria pelle.
Non posso svelarvi altro di questo romanzo perché va letto e assaporato in prima persona: tanti sono gli eventi che si susseguono uno dopo l’altro e le sfide che dovranno essere affrontate, tante sono le cadute da cui ci si dovrà rialzarsi con forza, così come tanto è il dolore che si avverte forte e chiaro nei nostri protagonisti. Un dolore intenso, che acceca e lascia inebetiti; uno strazio che ho avvertito perfino io sulla mia pelle e che ancora non è andato via.
Ma questa è anche una storia di rinascita e di coraggio, di seconde possibilità e di speranza; una storia che ci mostra ciò che l’amore non dovrebbe mai essere e ciò che in realtà è. Perché la violenza non è mai amore. Perché l’amore non ferisce ma cura. Perché l’amore non fa soffrire ma ci fa vivere.
L’autrice con questa storia ha toccato un tema molto delicato ma lo ha fatto in punta di piedi e con molta delicatezza: ha scandagliato tutte le emozioni umane mettendo in mostra le paure e i dubbi di chi si ritrova in queste situazioni e ne ha tratteggiato la psicologia raccontando anche la forza e il coraggio di cui c’è bisogno per uscirne. Con uno stile fluido e una narrazione a POV spesso alterni, è stata capace di arrivare al lettore in maniera diretta ed immediata, di emozionare e commuovere, di scaldare il cuore e infondere speranza. E questo è a mio avviso il traguardo più importante che ha raggiunto. – Ale



VALUTAZIONE

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