lunedì 18 gennaio 2021

REVIEW PARTY: "Il tuo sguardo su di me" di Margherita Giacobino - Recensione

Pubblicato da AlessiaM alle 08:00:00

 

Ben trovati! Oggi torniamo sul blog con la recensione di  "Il tuo sguardo su di me" di Margherita Giacobino, un romanzo sorprendente e vibrante, un omaggio alle madri e alle eredità lasciate alle figlie, non sempre fardelli da cui emanciparsi, in alcuni casi scie luminose e salvifiche.


Titolo: Il tuo sguardo su di me
Autrice: Margherita Giacobino
Editore : Mondadori (12 gennaio 2021)
Collana: Strade Blu

Lingua: : Italiano
Copertina flessibile : 204 pagine
ISBN-10 : 8804735228
ISBN-13 : 978-8804735229

 

Trama: Quella con la madre è la prima delle nostre relazioni, inizia ancora prima di venire al mondo. Raccontarla può essere la sfida di una vita, perché in quella relazione spesso sono inscritte molte delle verità che ci riguardano. In questo romanzo Margherita Giacobino mette al centro un rapporto tra due donne – una più grande, l'altra più piccola – che nel corso delle loro esistenze si sono ascoltate, ignorate, osservate, amate profondamente: incidentalmente sono anche madre e figlia, ancor più incidentalmente sono l'autrice e sua madre. Da bambina Margherita la contempla rapita come fosse il sole, l'astro luminoso attorno al quale tutto gira e prende vita: coraggiosa, energica, determinata. Da adolescente non cerca e non riceve confidenze ma la comunicazione passa nei gesti e nelle parole di tutti i giorni e la fiducia è totale. Adulta, tra preoccupazione e divertimento, Margherita vede la madre iniziare una nuova vita, intrecciare un amore misterioso... Fin quando i ruoli prendono a invertirsi: non più, o non solo, la madre che si prende cura di noi, ma noi a prenderci cura della madre. Con la sua scrittura vigorosa, calibratissima, nitida, sempre anticonformista; distillando la nostalgia per la madre amatissima, il desiderio di raccontarla che da sempre l'accompagna, una visione intelligente e spassionata del rapporto madre-figlia e del femminile molteplice, Margherita Giacobino crea un romanzo sorprendente e vibrante, un omaggio alle madri e alle eredità lasciate alle figlie, non sempre fardelli da cui emanciparsi, in alcuni casi scie luminose e salvifiche: "La malizia di un certo sorriso brilla nei tuoi sogni, e ti fa da lumino di notte quando leggi. Leggere era il tuo vizio, come le sigarette nazionali super senza filtro. Se è vero che noi portiamo sulle spalle i sogni dei nostri genitori, i tuoi sogni per me non sono stati un fardello, ma il respiro di orizzonti più aperti". 

 

 

Recensione:  Quello che leggiamo in questo romanzo lo definirei un vero e proprio flusso di cocienza;  un parlare e raccontarsi dell'autrice a briglie sciolte e senza freni. Incontriamo nelle prime pagine una Margherita bambina, piccola e ancora inesperta ma con un unico punto fermo: la madre. Il sole della sua vita, il centro di tutto ciò che fa e suo unico punto di riferimento in una famiglia stramba e particolare. La madre è il suo eroe, forte e coraggiosa cui spera un giorno  di poter assomigliare. Poi Margherita cresce e come tutte le ragazzine inisia a porsi mille domande, ad allontanarsi e chiudersi in sè, a guardarla da lontano quasi come un miraggio. Sono di poche parole Margherita e la sua mamma, eppure, riescono a capirsi e ci sono sempre l'una per l'altra nei momenti belli e in quelli brutti. Margherita è tutta libri e studio, riflessioni e pensieri: lo è stata sin da piccola e lo è ora che racconta al lettore della sua vita e della madre. Il loro è un rapporto solido, basato sulla fiducia e sull'amore: sono sempre state solo loro due in un legame esclusivo ma ad un certo punto qualcosa cambia. Margherita cresce e la madre sembra allontanarsi, mentre la figlia vede davanti ai propri occhi andar via le poche persone care che avevano. E ad un certo punto è lei a prendersi cura della mamma, umana e fragile come tutti gli altri ben lontana da quel super eroe che credeva fosse da piccola; è Margherita a vederla affievolirsi e spegnersi, un'immagine che sbiadisce a poco a poco e che rimane vivida solo nel ricordo.

   

 "Mi chiedo cosa siano, queste pagine. Che forma dargli, cosa
voglio e posso raccontare.
Perché mi è così necessario scrivere di te.
Sono nata da te, ti ho voluto bene per tutta la vita, un
bene che è cambiato col tempo, ha preso sfumature, spessori
diversi, mi ha abitata da quando ho memoria.
Ma non succede niente, non c’è inizio né fine in questa
che non è una storia, se non la vita che è la troppo reale
trama e la morte che non è la fine della storia ma solo della
presenza."

 

L'autrice mette a paragone due mondi: quello reale che è stato e quello immaginario, parallelo, nel quale la sua vita sarebbe stata diversa: ci racconta di come è oggi e come avrebbe potuto essere se le cose fossero andate diversamente, se avesse fatto altre scelte e preso altre vie; se chi è andato via fosse rimasto e se chi ha perso fosse ancora con lei.  Questo romanzo è tutto dedicato alla madre, alla sua presenza e assenza; alla sua impronta nella vita della figlia e di chi l'ha voluta bene.
Ciò che mi ha colpito del romanzo è la sua intensità, la sua capacità di entrare in sintonia con il vissuto del lettore e di farlo con parole semplici ma dirette, in un misto di malinconia e nostalgia, di amore eterno e immutato per quella figura insormontabile che è nella vita di ciascuno di noi e che, quando va via, lascia un vuoto incolmabile. Ogni rapprto madre-figlia è diverso, ma l'autrice riesce bene a tratteggiare il suo, a renderlo vivido e chiaro. Non si può fare a meno di entrare in sintonia con l'autrice nella quale, più volte mi sono rivista; nei suoi penseri e nei suoi dubbi, nelle sue paure di figlia. Lo consiglio a chiunque voglia leggere di amore e di mancanza in un racconto di vita vera.
- Ale

 

VALUTAZIONE


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