giovedì 28 settembre 2017

Recensione: "White Shark" di Sagara Lux

Pubblicato da AlessiaM alle 08:28:00
Ben trovati readers! Oggi con piacere vi parlo di "White Shark", secondo romanzo della serie "The darkest night"  di Sagara Lux.

Titolo: White Shark
Autore: Sagara Lux
Serie: The darkest night #2
Genere: Dark-Romance
Data di pubblicazione: 23 Settembre 2017
Pagine: 220 (versione cartacea)

TRAMA: “Mai fidarsi di chi non puoi controllare.” 

Abigail Leroy è la donna che tutte vorrebbero essere. È bella, possiede un’intelligenza brillante ed è capo di un vero e proprio impero economico. Non ha mai esitato a prendere le decisioni più critiche, nemmeno nei momenti più difficili.  

Finchè non ha incontrato lui, Dmitry.

E il suo mondo è crollato. 
Dmitry è un uomo dallo sguardo di ghiaccio e dal fascino oscuro. Nasconde molti segreti e ha un unico obiettivo: la vendetta. Pur di ottenerla è disposto a sacrificare qualsiasi cosa: i suoi uomini, la sua ricchezza, la sua integrità. Lei.
Nella notte più oscura si combatte la battaglia più antica.
Il cuore contro la ragione. Il sangue contro l’amore. La vita contro la morte.


Recensione: Allora, dove eravamo rimasti? 
Il primo volume di questa serie si era chiuso con alcune certezze ma con molti punti di domanda che nel secondo troveranno finalmente risposta, altri tasselli del puzzle incominceranno a prendere il loro posto e a darci un'idea del disegno completo.


Alla fine Sergej, tra Lilian e Dmitry ha involontariamente scelto quest’ultimo e il dovere: tradire Dmitry non è un’opzione possibile.  Avverte chiaramente il legame che c’è tra lui e Lilian e che va oltre l’attrazione fisica, un filo che li unisce, una calamita che li attrae, ma il peso del passato che si porta sulle spalle è troppo da sopportare: le azioni deplorevoli, gli omicidi, gli intrighi e le violenze che hanno fatto parte della sua vita e che sono ancora parte del suo presente, gli impediscono di andare oltre. Non ha fiducia che un uomo del genere possa ne voglia redimersi, benché meno per una donna; troppi sono i suoi difetti e pochi i suoi pregi e costruire qualcosa con Lilian gli è sembrato impossibile.  Nel frattempo, Dmitry aveva già calcolato tutto ed anticipato le sue mosse, previsto tutto e abilmente manovrato i pezzi della scacchiera per ottenere ciò che vuole, in qualsiasi modo. Dunque Sergej è partito con lui, lasciandosi alle spalle una Lilian distrutta e completamente a pezzi, e che ancora non sapeva nulla della morte del padre. Vi lascio dunque immaginare quanto questa ragazza dovrà sopportare: quest’ultima scoperta la lascerà sgomenta, il dolore per l’abbandono di Sergej è ancora vivido e forte è l’ansia per le sorti della sorella dispersa e prigioniera dello squalo. I due continueranno a scontrarsi, ad incontrarsi nei loro pensieri e a rincorrersi, a respingersi e nonostante tutto ad amarsi, perché per quanto vogliano negarlo agli altri e a se stessi è amore quello che provano: un amore strano e particolare, forse malato, un amore forte, potente, un amore che travolge e non lascia scampo, un’amore che li spinge a resistere, a rialzarsi e lottare per salvare i loro cari, un amore che li stringe in una morsa lasciando i loro cuori dilaniati ma ancora disposti a combattere, ad andare avanti e ad amare ancora.




“«Chiedimelo, Lilian» sussurrai roco, ma determinato. «Chiedimelo o metterò giù il telefono e non ci sentiremo mai più.»

Vi fu un momento di silenzio. D’esitazione.

Poi la sua voce mi fece palpitare il cuore.

«Sei stato tu?»

Serrai forte i denti, fino quasi a sbriciolarli.

L’amore rendeva fragili. L’amore non l’avrebbe salvata.

La vendetta, invece, l’avrebbe resa invincibile.

Era questo che volevo da lei: che fosse forte; che le sue lacrime si tramutassero in rabbia; che la sua fragilità divenisse determinazione e che sopravvivesse. Ero pronto a tutto perché accadesse, incluso perderla o perdere me stesso.

Fu per questo che le mentii.

«Da.» Significava “Sì”.

Un gelo profondo si impadronì della mia anima.

Non sentii più nulla. Né lacrime. Né singhiozzi. Né sospiri.

Solo silenzio. Freddo. E dolore.”






Se avete letto la mia recensione di “Black Rose” sapete quanto io abbia amato Lilian e Sergej, due personaggi con un carattere molto forte, diversi ma allo stesso tempo simili. Ma, e forse andando anche un po controcorrente, ero rimasta incuriosita anche dal personaggio di Dmitry: un uomo freddo, praticamente di ghiaccio e calcolatore, che non si lascia scalfire da nulla e che utilizza qualsiasi mezzo per raggiungere il suo scopo. Anche in lui ho subito il fascino dell’uomo russo, ma ho avuto la netta sensazione che dietro questo suo comportamento, dietro un atteggiamento così cinico e spietato ci fosse una storia che noi non conoscevamo e che non era ancora stata raccontata. Il suo è un animo corrotto, educato fin dalla più tenera età a compiere atrocità, ad essere spietato anche con chi ama e a non cedere ai sentimenti.  Mi sono più volte chiesta se questa mia impressione fosse destinata ad essere smentita quando avessi avuto modo di leggere “White Shark” e devo dirvi la verità, avevo anche un po' paura che il ‘personaggio’ che mi ero costruita nella mia testa sarebbe poi crollato quando avessi scoperto il vero Dmirtry. Per fortuna però tutte le mie aspettative sono state ricompensate e Sagara ha costruito in maniera magistrale la sua storia: scopriremo tanti segreti del suo passato che ce lo faranno vedere con occhi diversi e inizieranno a farci riflettere, a chiederci quale sia la sua vera natura, il suo vero io e la parte più nascosta di lui.


In questo secondo volume dunque i protagonisti principali sono proprio Dmitry ed Abbie, la sorella di Lilian di cui si era parlato nel capitolo precedente, ma che ancora non aveva fatto la sua comparsa sulla scena. E’ stato interessante leggere, grazie all’alternanza nei capitoli dei quattro diversi Pov, i pensieri di questi ultimi: scoprire i loro veri desideri, le loro paure, le loro fobie e le loro ossessioni; veder crollare le loro certezze, assistere ai loro scontri, ai loro conflitti. Avremo modo di scoprire come è avvenuto il loro primo incontro e tutto quello che è successo prima che Dmitry, dopo non essere riuscito a convincere Abbie  a firmare l’accordo che gli  avrebbe consentito di entrare nel consiglio di amministrazione della Leroy P.L.C, si recasse a Londra da Lilian e dal padre delle due insieme a Sergej. All’inizio del romanzo assistiamo quasi subito al ritorno di questi ultimi a Mosca: Abbie è convinta che l’uomo non sia riuscito ad ottenere ciò che voleva e che per questo sia tornato da lei.  In realtà, come dice anche lui, non ha davvero fallito ma ha semplicemente deciso di cambiare strada: la partita è ancora tutta da giocare e le pedine sono ancora tra le sue mani. Tra i due sarà una continua lotta, provocazioni e sfide: nessuno dei due vuole sottomettersi all’altro né dargliela vinta; ci sono troppe cose in ballo per entrambi, e rinunciare non è contemplabile.




“Mi piegai in avanti e adagiai i gomiti sulle ginocchia. Sul mio viso comparve un sorriso feroce. C’era un motivo se mi chiamavano “lo squalo”, ed era perché una volta che avevo deciso che volevo qualcosa non esisteva modo di farmi cambiare idea.

E ora volevo piegare lei.

«Cominceremo stanotte» decretai.

E finalmente Abbie restò in silenzio.”





Abbie e Dmirtry però per quanto si sforzino non possono negare l’attrazione che provano per l’altro né cancellare i momenti passati insieme: ma ora che lei conosce la vera natura di lui ha paura che tutto ciò che hanno vissuto sia stato solo una bugia: ogni bacio, ogni carezza e ogni sguardo è stato abilmente calcolato per farla cedere ed abbassare le sue difese. E così continuerà a sfidarlo e a ripetersi che per lui non prova più nulla e che il suo unico scopo ora è la vendetta. Ma anche lei sta cercando di ingannarlo, e prima di tutto sta inconsapevolmente ingannando se stessa e poiché come si suol dire, alla fine tutto viene a galla, nulla resterà nascosto per sempre. Dmitry dal canto suo è ancora intenzionato a portare a compimento il suo piano, ma per fare questo c’è bisogno che agisca cautamente, senza destare sospetti e fare troppo rumore e continuando a raggirare chiunque abbia a che fare con lui e quindi anche Abbie. Quella donna per lui è una sfida continua: lo tenta, lo affronta pur sapendo di non poter vincere contro di lui e che prima o poi soccomberà, lasciandosi mordere dallo squalo. Eppure quel suo atteggiamento lo eccita, lo sprona a risponderle a tono e sfidarla a sua volta; lei è l’unica capace di suscitare in lui una reazione e di fargli provare qualcosa, qualsiasi cosa, che essa sia rabbia, odio o frustrazione. Per la prima volta lo squalo si ritrova in balia delle onde, incapace di tenere sotto controllo ciò che ha a che fare con lei: una donna forte, testarda, combattiva, decisa, ma allo stesso tempo delicata e fragile, pronta a spezzarsi al primo colpo di vento. 




“Avrei dovuto odiarla, ma non era così. E il problema più grosso era che non si trattava nemmeno di semplice attrazione fisica. Negare che la volevo quando il mio sesso puntava dritto verso di lei sarebbe stato stupido, eppure, se si fosse trattato soltanto di volerla fisicamente, non avrei sentito tutta quell’angoscia dentro di me.

L’avrei scopata a lungo. A fondo.

Mi sarei tolto ogni sfizio e poi l’avrei gettata.

Solo che io non volevo gettarla.

Abbie era riuscita ad accedere a una parte di me che nemmeno sapevo di avere. Aveva riacceso le mie emozioni, portato a galla il dolore che la morte di mia madre mi aveva lasciato dentro. Aveva provato a mostrarmi una strada diversa da quella che avevo sempre percorso – una strada fatta d’amore.”




A rispondere ai nostri altri interrogativi circa le sorti dei protagonisti di “Black Rose”, provvederanno, insieme al fluire degli eventi, anche i capitoli narrati dai loro Pov per la gioia di noi tutti. E così avremo modo di scoprire come vivranno la loro separazione, come affronteranno il dolore che entrambi saranno costretti ad affrontare anche se per motivi diversi: Lilian è rimasta profondamente scossa dagli ultimi eventi che l’hanno portata nuovamente a mettere in discussione tutta la sua esistenza e il suo futuro. Per la prima volta nella sua vita si era davvero fidata di un uomo dandogli tutta se stessa, cuore e corpo, ma quest’ultimo l’aveva delusa e gettata via, comportandosi come se tutto quello che avevano condiviso non fosse mai esistito. Il dolore e la delusione lasceranno poi spazio all’odio e al desiderio di vendetta, conosciamo Lilian e sappiamo bene che troverà la forza di reagire e tenterà in tutti i modi di salvare la sorella. Vedremo un Sergej ancora una volta combattuto, diviso tra l’obbedienza al suo padrone e il legame che ha con lei: Dmitry continua a manovrarlo come una marionetta e gli darà un ordine ben preciso: mettere in atto sotterfugi, agire di nascosto e ingannare ancora una volta Lilian. E’ questo l’unico motivo per il quale quest’ultimo non l’ha ancora ucciso in seguito al suo tradimento: perché sa che Lilian lo ama e che usando lui potrebbe arrivare a lei e spingerla a dargli ciò che vuole.




“Cosa ti aspettavi? Continuava a chiedermi una voce dall’interno.

La risposta oscillava tra “nulla” e “tutto”. Non c’erano gradazioni di grigio tra il nero della morte e il bianco della redenzione. Forse era proprio questo a farmi sentire completamente terrorizzata, o forse la verità era che avevo paura di sapere cosa ne sarebbe stato di me da lì in avanti.

Sergej aveva fatto crollare tutte le mie certezze.

Prima di incontrarlo sapevo chi ero e dove stavo andando.

Ora, invece, non sapevo più nulla.

Avevo perso la mia famiglia. Il mio lavoro. Il mio cuore.

Eppure avevo la sensazione che, se non mi fossi decisa a reagire, avrei perso qualcosa di ancora più prezioso.

Abbie.”





Non fate l’errore però di pensare che questo sia un romanzo d’amore e se avete letto “Black Rose” lo sapete già: ci sono scene di sesso esplicite e devo dire molto hot così come nel primo volume; i temi che tratta, lo stile e i toni sono molto duri e violenti, a volte alcune scene potrebbero sembrare troppo forti per poter andare avanti; ma è questo quello che caratterizza la storia e la rende quello che è anche grazie ad una scrittura chiara e molto diretta. E nonostante questo ci stupiremo nel leggere alcune scene profondamente dolci, delicate e cariche di significato, momenti particolari che queste quattro persone vivranno e che si affermeranno in netto contrasto con tutto ciò che di spietato c’è in questa storia. Lo stile unico di quest’autrice che ha una grande capacità nei romanzi di questo genere e che riesce sempre a trasmettere in maniera molto chiara ciò che vuole, così come i sentimenti dei personaggi, le loro ansie, le loro ossessioni e le loro paure. Ha una tecnica stilistica particolare ed unica del suo genere e una padronanza linguistica da far invidia ai grandi scrittori del panorama italiano, è in grado di intrecciare in maniera magistrale i fili della tela che ogni sua opera tesse e che non sono mai fuori posto ma bensì perfettamente posizionati. Sagara come sempre e forse sarò ripetitiva, è riuscita a creare due personaggi ben caratterizzati in tutto: nell’aspetto, nel carattere e nell’animo. Due personaggi forti, come tutti quelli che escono dalla sua penna, ma allo stesso tempo pieni di difetti, di pregi e piccole sfumature di colore, che vivono momenti difficili e bui arrivando quasi a rinunciare a tutto ma che nonostante tutto trovano la forza di andare avanti.




“Con le ultime forze che aveva Abbie mi gettò le braccia al collo e mi attirò a sé. La baciai come non avevo baciato nessun altro prima di lei: con devozione. La strinsi forte a me, mentre i suoi seni a contatto col tessuto leggero della mia camicia mi riempivano il petto di un calore che non avevo mai percepito. Nelle profondità della mia anima, il bambino che ero prima che Boris mi portasse a divenire un assassino mi implorò di tacere e dimenticare la vendetta.

Non lo ascoltai.

Attesi che Abbie riaprisse gli occhi. Che mi guardasse.

Nella mia mente contai fino a quattro, poiché mancavano soltanto quattro notti allo scadere del nostro tempo.

Il mio sguardo si fece di pietra.

Il mio cuore si chiuse per sempre.

«Chi salverai, Abbie? Tua sorella o te stessa?»

Vidi il terrore dilatarle le pupille. La consapevolezza trapassarle il corpo come il più affilato dei pugnali. L’avevo piegata. Spezzata.

Ferita.”





Nuovamente, quelle che credevamo fossero certezze si scopriranno essere solo supposizioni, menzogne e bugie, costruite intorno ad una storia perfetta…Dmitry e Abbie scappano e si rincorrono, si sfidano e si accettano, dando il via ad un circolo vizioso che non si conclude mai. Altri personaggi agiranno nell’ombra e saranno intenzionati ad appropriarsi di tutto ciò che la famiglia Leroy possiede, il ritmo incalzante del romanzo ci porta ad avere il fiato sospeso in ogni singola pagina e con il costante desiderio di sbrogliare il filo della matassa per giungere ad una conclusione… che che però non avremo ancora. E’ previsto infatti per Dicembre “Green Snake”, terzo e conclusivo capitolo di questa bellissima serie ed io non vedo l’ora di ritrovare tutti i personaggi che ho tanto odiato ed amato per scoprire finalmente quale sarà la conclusione di questa storia.










Ormai per le opere che leggo di Sagara, non posso fare altro che spendere belle parole e chi ha avuto modo di conoscere i suoi romanzi concorderà con me: sono sicura che questa autrice ci regalerà ancora, anche in futuro, dei romanzi che valgono la pena di essere letti; delle storie uniche e particolari, che avranno la capacità come loro solito, di arrivare perfettamente a noi lettrici e conquistare un piccolo pezzetto del nostro cuore.

Alla prossima recensione! - Ale


VALUTAZIONE

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